Mare

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domenica 3 ottobre 2010

DOMANI SARA' --quarto capitolo --

Fu un pianto silenzioso quasi muto . Non si percepiva neppure un sospiro quasi a non voler turbare in nessun modo quel momento così privato e rigoroso. Le lacrime scendevano copiose e Barbara con gli occhi chiusi cercava allo stesso tempo di riaccendere i ricordi olfattivi, sentire il profumo di sapone dei vestiti della giovane zia,i suoi capelli con i riccioli ribelli al profumo di balsamo alle erbe, la macchinetta del caffè dalla cucina che borbottava con un inconfondibile aroma di espresso, la zuppa di pesce della nonna che bolliva piano piano, il sigaro del nonno. Ma tutto era ormai spento, tutto il passato a fatica poteva riemergere.

Si staccò quasi nervosa da quell'abbraccio e come un'estranea chiese educatamente alla zia come era andato il suo viaggio fino a lì.

“ Bene, tutto bene il viaggio , grazie, e il tuo ? Siamo forse ambedue un po' stanche per i fusi orari ma avremo tempo di riposare dopo, dopo i saluti e aver sistemato i nostri bagagli , vero Barbara? “

“ Si , non ti preoccupare va tutto bene, ho avuto modo di rilassarmi con un piccolo intervallo turistico e un buon caffè che mi ha offerto una persona speciale, ma ora ho desiderio, se permetti, di girare per la vecchia casa , di sentire il pavimento scricchiolare sotto i miei passi e di affacciarmi dal balconcino per godere della vista sulla piazzetta con la facciata della Chiesa . “

“ Oh , fai pure . Allora di lascio da sola. E mi ritiro nella cucina , stavo preparando qualcosa per cena “.

Così mentre la zia Serena spariva in cucina , Barbara con esitazione dal corridoio entrava nella stanza che , tanto tempo fa, era la sua, il suo mondo e il suo rifugio. Con delusione vide che non solo il colore delle pareti era mutato ma i vecchi mobili che erano appartenuti prima a sua nonna e poi a lei erano spariti per far posto a qualcosa di moderno che non riconosceva. Ovviamente erano della famiglia che vi aveva abitato fino a pochi anni prima. La camera padronale dei nonni, quella dei suoi fratelli e di suo padre, la grande sala, tutto era mutato nel tempo, in fondo che cosa cercava, che pretendeva, trentacinque ’anni sono una vita e tutto si muta, tutto si trasforma nel tempo, come le cose materiali anche i sentimenti, le emozioni, i ricordi.

Quasi con stizza lasciò il giro delle camere e si diresse percorrendo il lungo corridoio ,in fondo, nella cucina da dove proveniva un invitante odore di zuppa di pesce. La zia Serena per farle cosa gradita si era impegnata nella preparazione della cena con un piatto che a loro, in famiglia, rappresentava il piatto delle feste, e quindi lo considerava ora come il piatto dei ricordi. Barbara si rivolse alla zia con commozione:

“Zia hai fatto questo in mio onore? Hai pensato che solo qui in questa grande cucina e con il pesce del mio paese potessi gradire la cena più gustosa dopo anni e anni di pietanze estere, in giro per il mio lavoro? Ti sono grata , un pensiero gentile , capisco che anche per te non sia facile questo momento, il nostro incontro e che volessi in qualche modo ricreare un'atmosfera rassicurante per entrambe. Ma devo far leva sulle mie emozioni contrastanti e non sai quanto vorrei potermi sedere qui intorno a questo tavolo insieme a te e parlare, mangiare, scherzare, bere, ridere, ricordare, raccontarci la nostra vita, le gioie, le sofferenze, i sogni, le speranze, le conquiste, gli amori, i dolori...ma sento un freno, una resistenza nel mio cuore e ti chiedo di darmi del tempo, a piccoli passi , voglio riconquistare il nostro magnifico rapporto di un tempo, la nostra stima, l'adorazione per la mia magnifica zia Serena! “

“ Cara capisco perfettamente e sei libera di comportarti come credi sia meglio per te in questo momento, non sentirti in obbligo in nessun modo”

“Allora, scusami zia , ma sento il bisogno di ritirarmi in camera e per la tua zuppa , se non ti dispiace, penso che la mangeremo anche riscaldata domani,sarà sempre una zuppa speciale. Con permesso mi ritiro nella camera che mi hai preparato.”

“ Si , Barbara, fai pure con tranquillità , riposa bene e se desideri qualcosa chiamami pure.”

Barbara si diresse verso la camera da letto che era stata dei nonni, dove già la zia Serena aveva fatto mettere i suoi bagagli, e stanca ma molto stanca si preparò in fretta per riposare.

Il sonno si impadronì dei suoi pensieri in un attimo e non si accorse minimamente che la zia Serena ferma vicino al suo letto la guardava dormire . Non voleva violare la sua stanza ma desiderava da tempo avere un contatto quasi materno con la sua meravigliosa nipote Barbara. Negli anni si erano tenute in contatto con lettere, email,video chiamate, incontro veloci in giro per il mondo ma non avevano avuto mai modo di confidarsi, di raccontarsi con il cuore in mano, di chiarirsi dopo anni e anni di rapporti freddi , erano passate da una fase adolescenziale idilliaca fatta di complicità ed ammirazione reciproca e una mezza età formale, educata ma distante.

La sveglia della mattina veniva dalla cucina, l'inconfondibile aroma del caffè e il dolce profumo del ciambellone al limone. Barbara si stiracchiò pigra nel letto e girando lo sguardo per la stanza attese alcuni secondi per mettere a fuoco lo spazio e il tempo. Ecco, era nella sua vecchia casa, quella che lei considerava la vera e l'unica casa della sua vita. Girando per il mondo non si era mai veramente attaccata a nessun ambiente in particolare, per lo più residenze già arredate, molto più pratiche e meno dolorose da lasciare.

“ Barbara, tesoro, vieni in cucina per la colazione o se vuoi la servo qui, se sei ancora stanca” la zia Serena , ferma sulla porta della mia camera e sempre bella nonostante gli anni che passano.

“ No, no, arrivo tra un momento , preferisco la colazione in cucina, comodamente seduta insieme a te a gustare la squisita colazione e a chiacchierare per fare il punto della giornata “.

“ Si hai ragione dobbiamo fare il programma degli appuntamenti che ci aspettano e verificare che agenzia immobiliare abbia provveduto a convocare l'acquirente per domattina dal notaio. Hai portato le deleghe dei tuoi fratelli? Hai tutti i documenti a posto? Dobbiamo sistemare con la banca …

“ Oh oh, zia ...un attimo! Sei un treno..Aspetta, prima il caffè e una bella fetta di dolce e poi ragiono meglio. Fammi godere di questa splendida mattina , non vedi che bel sole arriva dal terrazzo e se ti concentri si possono udire le voci che vengono dal mercato “.

“ Si, scusa hai ragione, è un vizio quello di programmare gli impegni di lavoro del giorno subito ,di prima mattina , e di non curarmi del resto, tipo le smancierie con marito, figli, nipoti, non sono abituata, forse il mio lavoro su questo mi ha anaridito un poco . Sai, essere responsabile di un settore delicato come il mio mi tiene sempre all'erta ad avere tutto sotto controllo o almeno spero.

“ Non ti preoccupare, capisco , anche per me è lo stesso ma qui mi sono fatta catturare dall'atmosfera calma e pacata che vi regna , mi ha quasi ipnotizzata e mi voglio far conquistare. “

“ Bene ,allora voglio darti ragione e rimandiamo di un paio d'ore i nostri impegni: concediamoci un giro veloce al mercato . Prepariamoci per uscire , insieme tu ed io, sottobraccio per il Corso fino al lungomare, al mercato, tra i nostri compaesani.

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